Geochelone elegans 

Tartaruga stellata

Schoepff, 1795

Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Reptilia
Ordine: Testudines
Sottordine: Cryptodira
Superfamiglia: Testudinoidea
Genere: Geochelone
Specie: Geochelone elegans

PRESENTAZIONE

Le Geochelone elegans sono fra le specie di tartarughe più amate, nel campo della terraristica, per la bellezza del loro carapace e per l’indole tranquilla, che le rende adatte alla vita in cattività ed in terrario.

CARATTERISTICHE
Hanno un carapace bombato di colore nero con raggi gialli. Precisamente, sulla sommità di ogni scuto, è visibile un cerchio giallo da dove si ripartiscono i raggi, formando così una stella. Da questa caratteristica ne deriva il nome di tartaruga stellata.Con la crescita della tartaruga gli scuti presentano un rigonfiamento, in alcuni casi formando tanti piccoli bozzetti, che solitamente non vanno attribuiti ad una malformazione dovuta ad uno scorretto allevamento (piramidalizzazione). Tuttavia esistono anche esemplari completamente lisci.
I maschi della specie sono più piccoli rispetto alle femmine ed hanno una forma del carapace più allungata rispetto alle femmine, che hanno un carapace di forma sferica.

 

 

Il gruppo delle Geochelone elegans si suddivide in tre specie:

Sri Lanka: Sono tartarughe di taglia maggiore, che da adulte misurano 38 cm circa.
Il carapace presenta su ogni scuto un cerchio giallo da cui partono 5/6 raggi più spessi.
Sud India: Sono tartarughe di taglia medio-piccola, che da adulte misurano 20/25 cm.
Ogni scuto presenta un cerchio giallo da cui partono 5/8 raggi.
Nord India: Sono tartarughe di taglia media, che raggiungono circa 30 cm.
Ogni scuto presenta un cerchio giallo da cui partono 7/9 raggi di spessore minore rispetto a quelli delle altre specie.

HABITAT D’ORIGINE, COMPORTAMENTO E VITA IN NATURA

Le Geochelone elegans vivono nelle regioni dell’India, del Pakistan e dello Sri Lanka, dove si alternano la stagione secca e la stagione dei Monsoni, o stagione delle piogge, che coincide con i mesi più caldi, da giugno a settembre.
L’habitat di queste tartarughe si estende in vari territori, comprendendo sia boschi spinosi ed erbosi, dove l’umidità è piuttosto elevata, sia pianure semi-aride e zone semi-desertiche, come le praterie.
Essendo una specie vegetariana, si alimenta principalmente di erbe spontanee e fiori del territorio in cui vive. Eccezionalmente si alimenta di qualche resto di carne (carogne) lasciate da altri predatori; questo può accadere durante il periodo secco, quando le erbe scarseggiano.

In natura, durante la stagione secca, le G. elegans si mostrano poco attive e si alimentano meno, mentre, durante la stagione dei Monsoni sono molto attive, amano fare basking di primo mattino, mangiano una grande varietà di erbe e si accoppiano. Gli accoppiamenti avvengono soprattutto durante le ore serali.
Le femmine depongono dopo circa due mesi/due mesi e mezzo o due mesi e tre settimane dall’accoppiamento, con una variabilità di uova da uno a dieci.

I piccoli nascono entro un lasso di tempo che va dai 47 ai 180 giorni.

La maturità sessuale avviene per i maschi fra il sesto e l’ottavo anno di età, mentre per le femmine fra l’ottavo e il dodicesimo anno di età.

ALLEVAMENTO OUTDOOR E INDOOR

Outdoor: allevamento all’esterno

Le tartarughe stellate, essendo specie tropicali, vanno collocate in giardino soltanto nei mesi caldi, quando la temperatura non scende sotto i 20°C la notte.
Il giardino deve prevedere una recinzione completa, dall’alto al basso ed ai lati, onde evitare attacchi da eventuali predatori.
Le dimensioni del recinto possono variare a seconda del numero degli esemplari e delle loro rispettive dimensioni. Un trio di elegans adulte necessita di dimensioni minime di 3 m x 2 m.
All’interno del recinto è importante che ci sia una varietà di erbe e piante selvatiche come: la piantaggine, il tarassaco, l’ortica, la cicoria, la malva, il trifoglio, il grespino, ecc….
Sono altresì importanti piante che fungono da ripari/nascondigli come:
il rosmarino strisciante, l’ibiscus, le margherite, la salvia e varie felci.
Sono indispensabili anche i ripari/rifugi per la notte e durante le ore di riposo.
I ripari/rifugi possono essere costruiti con legno trattato, mattoni di tufo e vasi tagliati a metà in senso longitudinale e quindi rovesciati.
E’ prevista maggiore attività di questa tartaruga durante le prime ore della mattina e verso sera.

Indoor: allevamento all’interno

Le Geochelone elegans non effettuano letargo, pertanto nel periodo invernale vanno alloggiate all’interno di un terrario riscaldato.
Le dimensioni del terrario variano a seconda del numero degli esemplari e dell’età.
Generalmente un trio necessita di uno spazio minimo di 200 x 100 cm
Il substrato ideale è composto da fibra di cocco e torba di sfagno.
Per un terrario più suggestivo, che si avvicini ad un habitat naturale, si possono aggiungere muschio e foglie, precedentemente lavate. Altri accessori utili sono i tronchi venduti per uso terrariofilo, veri o di materiale plastico, che sono molto apprezzati dalle Geochelone elegans perché prediligono usarli per nascondersi.

I rifugi spesso non sono considerati, ma comunque è bene che siano presenti per offrire una maggiore riservatezza a queste tartarughe, talvolta timide. Possono essere delle casette di legno trattato oppure semplici vasi tagliati a metà, molto idonei per gli esemplari baby.

È indispensabile una vaschetta ampia per l’acqua da bere e per fare il bagno.

Per gli esemplari in riproduzione, bisogna creare una zona per le deposizioni, che deve essere sopraelevata rispetto alla zona in cui si muovono le tartarughe. Il substrato in quel punto va reso abbastanza profondo da permettere lo scavo ed il sotterramento delle uova.

ILLUMINAZIONE E RISCALDAMENTO

In merito all’allestimento del terrario, queste specie richiedono un fotoperiodo di 10/12 ore, con riscaldamento diurno di 8 ore circa e raggi ultravioletti per la sintesi della vitamina D3 e l’assimilazione del calcio. Può essere necessario anche un riscaldamento notturno.

Per gli adulti e subadulti:

Temperature: 33 – 34 °C -> basking
24 – 25 °C -> lato fresco
18 – 20 °C -> notturni

Umidità: 70% / 80% -> periodo umido
55% / 60% -> periodo secco

Di seguito il parco luci:
1) Tubo al neon di medie dimensioni di circa 5% UVB, per il fotoperiodo.
2) Lampada riscaldante ai vapori di mercurio o meglio agli ioduri metallici come le Solar Raptor, collocata in un lato del terrario, che porti ad una temperatura di 33-34 °C, per 8 ore diurne. Utilizzata per il basking.
3) Lampada in ceramica collocata al lato opposto del terrario, rispetto al punto di basking; termostatata 24h, in modo da garantire anche il riscaldamento notturno in caso si scenda sotto i 20 °C.

N.B.: Alcuni allevatori preferiscono invertire il naturale corso delle stagioni, ricreando la stagione umida (ovvero la stagione delle piogge) in terrario durante l’inverno e la stagione secca, durante l’estate, all’aperto.
Questo ciclo all’inverso non arreca nessun danno alla tartaruga ed alla riproduzione; questa scelta si basa principalmente sul clima della regione in cui si abita.

Per gli esemplari baby:

Temperature: 30 – 32 °C -> basking
24 – 25 °C -> lato fresco
22 – 24 °C -> notturni

Umidità: 70% / 80% per i primi due anni di vita

Di seguito il parco luci:
1) Tubo al neon UVB 10%, lungo quasi tutto il terrario. Collocato a 20/25 cm di distanza dal substrato.
1) Lampada spot, per il riscaldamento nel punto di basking.
2) Lampada in ceramica al lato opposto del basking.

I baby di Geochelone elegans hanno difficoltà a termoregolarsi, quindi si consigliano le temperature indicate, onde evitare che si riscaldino troppo sostando per molto tempo sotto la lampada. In tal caso si correrebbe il rischio di accelerare il loro metabolismo, portandoli ad una crescita più veloce e compromettendo il loro carapace col rischio di malformazione, oltre a possibili problemi di respirazione e digestivi. Inoltre il tasso di umidità va tenuto costantemente alto, per evitare la disidratazione a cui i baby di questa specie sono soggetti.

ALIMENTAZIONE E INTEGRAZIONE

Le Geochelone elegans in cattività sono esclusivamente vegetariane. Si nutrono principalmente di erbe di campo. In assenza, per brevi periodi, si possono offrire radicchi e cicorie. È importante anche l’aggiunta del fieno per favorire e completare un buon apporto nutrizionale, ricco di fibre. La frutta va offerta di rado ed in minima quantità, distanziando le assunzioni di almeno 20 giorni. Da favorire mela, melone e fichi d’India.

Integrazione:
Lasciare sempre a disposizione un osso di seppia per l’assimilazione del calcio.
Per le tartarughe sane, che si nutrono di una grande varietà di erbe selvatiche, non sono previste altre aggiunte. Le erbe selvatiche rappresentano un’alimentazione completa.

Per le femmine gravide o in riproduzione, e per i baby di Geochelone elegans, si consiglia una leggera spolverata di calcio D3 una volta a settimana ed un multivitaminico ogni venti giorni.

DIMORFISMO

Il maschio della specie Geochelone elegans si distingue dalla femmina, per:
1) La taglia molto più piccola
2) Per la forma allungata del carapace
3) Per la forma delle placche caudali del piastrone che formano una V
4) Per la coda molto più lunga e spessa.

Le femmine:
1) Sono di taglia maggiore
2) Hanno un carapace di forma più sferica
3) Hanno placche caudali che formano una U
4) Hanno una coda più corta e di spessore minore

ACCOPPIAMENTO E RIPRODUZIONE

Gli accoppiamenti avvengono durante i mesi più caldi, che vanno da giugno a settembre.
È indispensabile bagnare il recinto, per aumentare il tasso di umidità e favorire la riproduzione di questa specie, come succede in natura durante il periodo dei Monsoni.

I maschi possono essere competitivi fra loro; possono verificarsi (raramente) anche aggressioni. In tal caso è meglio separare i maschi, formando un gruppo composto da un maschio e due/tre femmine.

Le deposizioni si verificano fra novembre e dicembre. Le femmine possono deporre da 2 a 8 uova, fino a 3/4 volte l’anno, per un totale di 13-15 uova.
Le uova vanno incubate in una incubatrice apposita, alla temperatura di 28-30 °C costanti con umidità alta, intorno all’ 80% / 90%.

Alcuni allevatori praticano una diapausa di un mese, a temperatura 24 gradi. Altri invece inseriscono un’escursione di qualche grado fra il giorno e la notte.

La schiusa delle uova avviene in un periodo che va dai 90-110 ai 150 giorni.

La maturità sessuale avviene per il maschio intorno ai 4-5 anni di età, con il raggiungimento dei 400/500 g, tuttavia vi sono alcuni maschi maturi già al raggiungimento del peso di 250-300 g.
Per le femmine, la maturità sessuale avviene intorno al settimo anno di età, al raggiungimento di 1 kg di peso, ma vi sono femmine che depongono anche prima di tale peso, cioè intorno agli 800/900 g.

CURA DEI PICCOLI

I nascituri hanno un peso variabile fra i 20-25 g, e misurano 3,5-3,8 cm.
Impiegano due giorni per uscire dall’uovo e poco più di una settimana trascorre per il riassorbimento del sacco vitellino. Appena usciti dall’uovo vanno ospitati in un terrario riscaldato e sterile, con substrato di carta da cucina opportunamente umidificata, per circa un mese. Successivamente va sostituito con fibra di cocco ed in seguito con un substrato più ideale, misto a torba di sfagno.
È necessario fare dei bagnetti, almeno due volte al giorno, sia perché i piccoli possano bere, sia per favorirne la defecazione.
Vanno alimentati come le adulte.

MALATTIE PRINCIPALI

Le Geochelone elegans sono tartarughe molte delicate, non adatte ai neofiti. Vanno incontro a vari problemi di salute, se non sono gestite bene.

Ecco alcune delle malattie principali:
 Raffreddamento
 Polmonite
 Parassitosi intestinale
 Distorcia
 Calcoli alla vescica
 Problemi di fegato

STATUS GIURIDICO:
La Geochelone elegans è compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice 2 e in Allegato B della Convenzione.

www.tartaweb.it

Testo a cura di Doriana Napolitano

Si ringrazia Mauro, per il materiale fotografico
Gli esemplari di Geochelone Elegans in foto appartengono a MauroP, Melmarco, Paolotarta81 e Diletta.

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